PALAZZO TUFARELLI
La famiglia Tufarelli passò dalla Calabria a Lauria nel 1500, dove erano segnati in quel FOCOLARIO.
Compare come abitante a Senise solo nel catasto del 1753, con il nome di Aquilante Maria, dottore in legge, erario del Duca.
Da quel catasto si rileva, inoltre, che abitava già nel castello ed aveva un allevamento di suini e svariati altri beni.
Nel giugno del 1749 sposò Marianna Fortunato, dal quale matrimonio nacquero Vincenzo e Cataldo, quest’ultimo dottore in legge il quale ingrandì il patrimonio, occupandosi di agricoltura con serietà, avvedutezza e parsimonia, caratteristiche, che nel tempo sono rimaste tradizionali nel carattere della famiglia.
Alla fine del ‘700 la famiglia Tufarelli era già una delle più agiate della borghesia senisese.
Nelle successive generazioni troviamo insigne figure di professionisti, si distinsero in particolare Aquilante, che fu notaio, Antonio e Giovanni, farmacisti, professione
quest’ultima, che è stata tramandata nella famiglia ed è arrivata fino ai nostri giorni.
I Tufarelli, furono accesi patrioti e parteciparono sin dai primi moti rivoluzionari, al lungo e difficile processo che portò all’Unità d’Italia nel 1860.
Nel periodo oscuro, post Unitario, quando il Sud, a causa della povertà e della
miseria, fu travagliato dal triste fenomeno del Brigantaggio, uno dei Tufarelli, nel 1863, cadde in un agguato dei briganti a Magnano, insieme ad altri senisesi, mentre tornavano dalle vacanze a Maratea.
La famiglia Tufarelli, ha partecipato attivamente alla vita sociale e politica di Senise, infatti, fra i componenti della stessa famiglia, ci sono stati accorti ed illuminati amministratori del Comune, sin dal 1794, quando Aquilante fu sindaco di Senise.
L’edificio ha una struttura molto complessa ed articolata sia in pianta che in elevazione.
Il fabbricato risulta seminterrato di ben due livelli e per il resto segue l’andamento
naturale del terreno, determinando delle viste prospettiche di particolare effetto.
La struttura portante è in pietra calcareoarenaria sbozzata a martello, quasi completamente a faccia vista.
E’ da segnalare il grosso bastione di rinforzo dello spigolo a valle del prospetto superiore, tipico dei fabbricati di notevole mole, soprattutto quando impostati su terreni in declivio.
Tale rinforzo non ha impedito comunque il verificarsi di una lesione verticale molto pronunciata sul maschio murario d’angolo.
Analoga lesione è presente sul setto d’angolo a valle.
Altra caratteristica di rilievo è l’arcone in pietra che funge da ingresso ad un piccolo atrio accessibile dal piano stradale.
Le aperture delle finestre sono uniformi e simmetriche ad eccezione del piano
terra del prospetto a valle dove è presente qualche rimaneggiamento dovuto a nuove esigenze d’uso dell’immobile.
I solai di piano sono quasi tutti in legno, per i rifacimenti sono stati utilizzati solai in ferro e laterizi.
L’edificio è molto interessante dal punto di vista architettonico per l’imponenza dell’opera muraria e la ricchezza dei particolari decorativi.
Il fatto che la muratura è a faccia vista consente di valorizzare i prospetti restituendone l’uniformità e la tessitura originaria.
Tra i particolari principali si segnalano:
- lo spigolo a valle sagomato a 45° con piccole lesene in pietra ad intervalli regolari;
- le aperture per prese di luce e di aria con architravi in legno;
- i riquadri delle finestre in pietra e mattoni con davanzali in pietra;
- le ringhiere in ferro con elementi decorativi d’angolo;
- davanzali in mattoni in pietra sagomati;
- lunette triangolari e ad arco ribassato in mattoni
- cornicione in mattoni a tre ordini di aggetto
- portale d’ingresso in blocchi di pietra bocciardata
Purtroppo l’edificio è stato soggetto a numerosi ripristini che a tratti hanno alterato le caratteristiche appena evidenziate.