PALAZZO FORTUNATO
La famiglia Fortunato immigrò nel secolo XVI a Senise.
Sul finire del secolo, Luca Fortunato sposò Elena Polito, la quale era di famiglia d’origine ebraica proveniente da Castrovillari a Senise.
Nel catasto Carolino del 1753 Antonio Fortunato è segnato come speziale di medicina e Gerardo Fortunato come prete che possedeva una casa alla “Scesciola”, ma che abitava in casa della Grancia del Sagittario.
Chi alla fine del ‘700 diede grande lustro alla famiglia Fortunato fu Antonio figlio di Vincenzo Maria, che nel 1799 per le sue idee politiche, dovette emigrare in Francia insieme a Nicola Della Ratta.
In questa occasione i Borboni confiscarono alla famiglia la maggior parte dei suoi beni.
Il Filancieri in Francia presentò Antonio Fortunato a Napoleone affinché lo sistemasse.
Tornato in patria dopo la cacciata dei Borboni insegnò materie giuridiche.
Durante il periodo della dominazione francese in Italia Antonio Fortunato fu
giudice di Carbone e gli fu affidato anche il comando della difesa del monastero quando quest’ultimo fu attaccato dai briganti.
Antonio Fortunato si interessò anche dell’amministrazione del Comune di Senise e nel 1814 comprò le case al Castello dal direttore dei demani Bauden.
Della famiglia fortunato si ricorda anche Carlo, valente medico che esercitò la professione a Napoli ritirandosi a Senise solo in vecchiaia.
L’edificio presenta una muratura portante di pietra locale sbozzata a scalpello e malta di calce, l’edificio è intonacato con malta di calce idraulica e pittura di calce, e presenta particolari modanati e rilievi.
I solai di piano e copertura sono realizzati secondo le vecchie modalità costruttive utilizzando strutture, portanti e non, in legno.
Gli spigoli, dell’edificio in questione, sono stati rinforzati con grossi blocchi di pietra squadrata modanata.
L’edificio presenta numerose caratteristiche decorative con modanatura su vani, porte e finestre.
Presenta inoltre cornicioni in mattoni intonacati e rilievi in stile con tre ordini di aggetti.
Il portone principale è ad arco a tutto sesto, con pilastri laterali in pietra intonacata, con basamento e capitello e con chiave di volta sagomata in aggetto.
Il portone dà inoltre caratteristiche che sono poi riflesse sulle restanti porte a piano terra omogeneizzando la stessa facciata.
Sulle facciate del prospetto principale, inoltre, sono presenti oculi ellissoidali e circolari.
Le finestre riquadrate con infissi di legno con scuretti richiamando il vecchio stile.
Il frontale è sagomato con decori.