PALAZZO MARCONE
Palazzo Marcone è situato in corso Umberto I, presumibilmente è stato costruito nel ‘700.
La zona in cui sorge, nella vecchia toponomastica, era denominata “Scesciola”.
La famiglia Marcone, dalle notizie desunte dal Bastanzio, risulta costituita da vari rami.
Nel catasto del 1753 risulta capostipite del ramo abitante in corso Umberto I un certo Marzio con proprietà, tra tante altre, anche del palazzo preso in esame.
Il nome che distingue questo ramo dei Marcone da quello della Motta è Tagliacapo derivato da Giuseppenicola, che fu prete ed ebbe il soprannome Tagliacapo.
Nella famiglia si distingue un certo Antonio che nella guerra del 1915 ebbe il comando della piazza forte di Taranto.
Nel ventennio fascista emerge politicamente Vincenzo Marcone con l’incarico di podestà del
paese; ancora oggi è nella memoria degli anziani l’assalto del municipio e l’incendio da parte
della popolazione, esasperata dalle continue ordinanze di limitazione della libertà.
L’ingresso del palazzo presenta una struttura a volta composta: crociera ribassata impostata sulle murature perimetrali e su archi a tutto sesto.
La struttura portante della scala è ad archi rampanti anch’essi impostati sui muri perimetrali e su strutture ad arco ellittico a sesto ribassato.
I solai sono realizzati con strutture ad arco e in legname.
Le piattabande sui vani delle finestre e delle porte sono in mattoni.
Un angolo murario dell’edificio, e precisamente quello al lato sud-ovest, è realizzato con grossi conci in pietrame squadrato, probabilmente per rinforzare il lato più alto dell’edificio e o dare maggiore valenza architettonica alla parte di edificio prospiciente la piazza Vittorio Emanuele antistante, “occupata nei secoli precedenti dalla chiesa del Carmine, che era sovrastata dal palazzo di Monsignore” (da F. Bastanzio) del quale esistono ancora testimonianze reali.
Gli stipiti delle finestre e dei balconi, in rilievo rispetto alla facciata dell’edificio, sono eseguiti con mattoni in laterizio.
I davanzali delle finestre, nonché i balconi, a sbalzo dalla muratura, sono realizzati con conci in pietrame lavorati a capitello.
Al di sopra dei vani dei balconi si evidenziano strutture in rilievo lavorate con la stessa tecnica.
Le piattabande sui vani delle finestre sono eseguite con mattoni in laterizio.
Le persiane, alla romana, sono in legno.
La gronda di copertura, anch’essa con tipologia alla romanella, presenta un coronamento con decorazioni simili a quelle presenti al di sopra dei vani dei balconi.
Il portale d’ingresso del palazzo è realizzato con conci in pietrame lavorato e riproducenti disegni ornamentali e lo stemma del palazzo nella parte superiore.
Ai lati dell’ingresso sono presenti delle sculture in pietra raffigurante visi di persone; queste sculture nell’antichità servivano per legare i cavalli.
Nel tempo sono stati attuati sostituzioni di parti strutturali, nonché la chiusura, in muratura, di alcuni vani, porte e finestre preesistenti.
È evidente il rifacimento parziale degli intonaci delle facciate esterne ed in particolare delle porte e delle finestre.
Si nota la sostituzione parziale degli infissi.
Internamente sono stati eseguiti ammodernamenti parziali: pavimentazione, intonaci, porte e impianti.