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Ti Racconto Senise
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Senise è posto a cavallo di una collina, i cui fianchi scendono in due valloni, ad est, nel “fosso di Spaccone” e ad ovest nel “Calancone; Sorge a circa 335 metri s.l.m. ma tra la parte più bassa del paese e quella più alta c’è un dislivello di circa 480 metri.
 
L’originaria forma triangolare del centro abitato ha assunto, con il passare degli anni e l’aumentare delle costruzioni, una forma ad “X”.
 
Senise si trova in provincia di Potenza, da cui dista circa 120 Km; 100 Km lo dividono, invece, da Matera.
 
La popolazione di Senise è di circa 7.000 abitanti, che lo rendono il nono comune in provincia di Potenza e il diciassettesimo in Basilicata per numero di abitanti.
 
Secondo una vecchia leggenda il paese si trovava più in basso, verso la confluenza del Serrapotamo col Sinni, ma a causa della malaria fu abbandonato ed edificato dove si trova attualmente.
 
La leggenda avrebbe un fondamento nel significato del toponimo Senise, che vorrebbe significare "luogo del Sinni" e non "colonia di Siena".
 
Si narra che un cavaliere di Siena, un Senese, recandosi alle Crociate, avrebbe fondato Senise e avrebbe adottato come simbolo una lupa che allatta un bambino, lo stesso di Siena.
 
Questa leggenda non trova riscontro, però, nella storia, che dimostra come Senise esisteva prima delle Crociate.
 
Infatti, Senise sorse già in epoca Romana Imperiale come dimostrano i resti di una villa ritrovati in località San Filippo, mentre il fortunato ritrovamento degli Ori di Senise, attualmente custoditi nel Museo Nazionale di Napoli, testimonia la presenza a Senise dei Longobardi.
 
La fondazione dell'attuale centro abitato di Senise è da farsi risalire al periodo Normanno quando fu edificato un primitivo castello, dipendente dalla Contea di Chiaromonte, parte di un complesso sistema difensivo creato a difesa della valle sottostante.
 
Dopo l'arrivo degli Angioini venne edificato il Convento e la Chiesa di San Francesco (1270) e si spostò il castello in posizione più elevata, il tessuto urbano si espanderà fino ad occupare l'intera collina, come detto a forma di triangolo, definita a valle dal torrente Serrapotamo, ed ai lati da due profondi valloni che costituiranno una vera e propria difesa naturale.
 
All'interno di tale triangolo, successivamente chiuso da cinta muraria e dominato dalle emergenze del castello, dal convento (che rappresenterà per secoli il punto di riferimento religioso e culturale della comunità) e dalle chiese, il tessuto edificato si svilupperà assecondando la morfologia del suolo, cioè con gli isolati disposti a terrazze collegate da una fitta trama di percorsi ortogonalmente alle curve di livello stesse.
 
Sostanzialmente, dalla metà del Cinquecento alla fine dell'Ottocento, l'impianto urbanistico di Senise rimarrà pressoché inalterato, tutto compreso nella cerchia delle mura, registrandosi semplicemente una crescita su sé stesso del centro urbano, con operazioni di sostituzioni edilizia o di accorpamento di più edifici, per la realizzazione, a partire dal XVIII secolo, dei palazzi nobiliari-signorili della borghesia agraria nata dal disfacimento e dall'abolizione dei privilegi feudali.
 
Quindi per tutto il XIX secolo e parte del XX secolo l'immagine urbana risulterà caratterizzata, oltre che dalla mole del castello e del convento francescano, simboli di un potere laico e religioso ormai in decadenza, da un consistente numero di edifici signorili contornati da un'edilizia minore, in qualche misura legata al palazzo signorile stesso, che rifletteranno in maniera evidente i rapporti gerarchici di natura socio-economica esistenti all'interno della comunità senisese.
 
Organizzazione socio-economica che ritroviamo anche nel territorio agricolo, dove a fronte di un certo numero di masserie, che assumeranno il ruolo, mantenutosi costante fino a qualche decennio fa, di vere e proprie cellule base dell'organizzazione sociale ed economica dello spazio agricolo, si ritrova un'edilizia povera costituita da edifici ad un piano realizzati con blocchi d'argilla e paglia (ricoveri giornalieri dei contadini), diffusi soprattutto nelle aree ex demaniali poi quotizzate.
 
In sintesi, quindi, fino ai primi del Novecento, il nucleo urbano di Senise sarà il risultato di stratificazioni secolari testimoniate, non da emergenze architettoniche di eccezionale valore, bensì da un tessuto minuto compatto, ricco di soluzioni tipologiche particolari, di tecniche costruttive e di diffusi elementi architettonici, in parte ancora evidenti all'interno di quello che oggi definiamo centro storico.
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